Da qualche anno devo evitare cibi che contengono derivati del latte e/o farina di frumento. La doppia intolleranza all’inizio mi ha portata, per semplificare, a scegliere in negativo : niente pasta, niente pizza, niente formaggio, niente dolci! Mi sono accontentata di riso, carne, pesce, verdure e frutta.
Ho poi scoperto in fretta che esistono ormai anche nei supermercati la pasta di mais, di riso e di grano saraceno. E’ stato un passo avanti, ma…in solitaria.
E’ vero che mio marito da subito ha voluto mangiare come me ( il temerario!), però mi mancava la dimensione collettiva, amicale, del pranzo o della cena in cui si mangiano tutti insieme le stesse cose. Agli inviti degli amici portavo il mio sacchettino di pasta, che cucinavamo in un pentolino a parte. Bah!
Poi un’amica mi ha fatto la sorpresa di preparare una cena in cui il menu era pensato per andare bene a tutti, compresa me!
Mia sorella, che mi ospita quando torno a Vicenza, mia città natale, ha cominciato a cucinare tenendo conto delle mie intolleranze e prepara, nel suo modo rapido, semplice ed efficiente, ottimi pranzetti apprezzati anche dalla sua famiglia.
Le belle sorprese sortiscono spesso buone idee: ho pensato di raccogliere, per me e per gli intolleranti ghiottoni come me, le ricette dei piatti che le mie amiche, brave cuoche di casa, ed io stessa, abbiamo selezionato nell’ambito della nostra cucina, o rielaborato con ingredienti adatti, privi di lattosio e di glutine.
Questo libro nasce quindi da un mio desiderio e da un incrocio di circostanze fortunate.
E’ molto diverso da altri libri di cucina : non sposa nessuna teoria, scelta o ideologia riguardo al cibo e al benessere a tavola. Si appoggia a quel che di buono c’è già nei diversi approcci all’alimentazione : l’esperienza casalinga in cucina, il gusto di fare le cose bene, la curiosità e il rispetto per le diversità, l’orientamento alla salute e al risparmio, il piacere della creazione, la soddisfazione di far contenti i propri ospiti.
Nasce dalle cuoche, più che dalle ricette, e ne riflette tutta la singolarità.
Maria Vittoria