Ghiottoni lettori

Qualcosa del Giappone

Intolleranti non solo a tavola, i ghiottoni si deliziano anche a scegliere libri e a parlarne…

Ultimamente Patrizia mi ha fatto scoprire Seichō Matsumoto e i suoi gialli, scritti prevalentemente dagli anni ’50 ai ’70 del secolo scorso.

Devi lasciarti prendere dall’atmosfera giapponese, mi dice.

Bene, ho letto subito Un posto tranquillo e poi Tokyo Express, che mi è piaciuto ancora di più.
Tokyo Express è del 1958, credo sia il primo libro di Matsumoto, famosissimo in Giappone; ne hanno fatto un film che vorrei vedere. Un romanzo in bianco e nero, come ha detto qualcuno.
Atmosfera straniante a cui bisogna lasciarsi andare. In entrambi i romanzi, precipiti in un mondo di orari, di treni, di ossessione della precisione, di devozione al lavoro, e anche di malattia. Ci sono temi e situazioni ricorrenti: il mito della carriera da travet, l’ambiente ipocrita e spesso corrotto dei funzionari statali, la realtà dei sanatori per malattie polmonari. Chissà quali aspetti biografici hanno segnato le sue opere…
Nelle trame, congegnatissime ( si faceva degli schemini, delle mappe?) appare l’incredibile presenza del male nella più piatta e tranquilla delle esistenze. Altro che noir! Nerissimo, ma con fascino.

Si respira un’aria fredda, notturna…

Ho letto un altro giallo del nostro amico giapponese, Agenzia A, mi scrive Patrizia.

Anche qui ci sono misteri e intrecci di vite apparentemente lontane. La protagonista è una ragazza che da sola, tra intuizioni e deduzioni, sbroglia la matassa, muovendosi su e giù per il Giappone (i treni!) e andando ovunque a porre le sue domande, sempre con inappuntabile cortesia, ma senza mai demordere. Una ragazza da sola, negli anni cinquanta! La mentalità giapponese è sempre una scoperta.

In più ci sono le descrizioni dei paesaggi del nord del paese, bui, freddi, nevosi, dove non filtra mai il sole attraverso la coltre di nuvole. Ti colpiscono come se guardassi un quadro.

La mia piccola xilografia in apertura mi sembra in tema!

Piatti con l’aglione

Scoperte

Lo scorso agosto, un giovedì, ho ricevuto un regalo senz’altro originale! Una testa d’aglione della Valdichiana di quasi mezzo chilo, trovato e comprato al mercatale di Bibbiena.

Il regalo era interessato assai, prevedeva infatti che io preparassi lì per lì un piatto di pici ben condito con la classica salsa a base di aglione. Ma non è andata così…

Intanto me lo sono ben studiato ( non l’avevo mai visto prima), poi ho sperimentato. Per ora posso dire che mi/ci piace usato crudo oppure a scaglie nelle preparazioni al forno.

L’aglione ha un sapore molto più delicato dell’aglio e non crea problemi di allergia. ( Vedi www.lavaldichiana.it )

Mi rimane da provare la crema all’aglione … quando riuscirò a trovarne un altro da qualche parte!

Patate al forno con aglione e salvia

Polenta con crema di broccolo e aglione

 

Polenta con crema di broccolo e aglione

Piatto gustosissimo che si può tranquillamente preparare anche con la farina di mais precotta.

Per una confezione di farina di mais precotta va bene un broccolo medio-grande, e uno spicchio o due di aglione, a gusto. Con queste dosi mettete a tavola 4-5 persone mangerecce… ma in ogni caso è un piatto che si mangia volentieri anche il giorno dopo!

Si cuoce per il tempo indicato ( 8-10 minuti) la polenta. Intanto fate cuocere un broccolo nel modo preferito (ma se avete un avanzo già saltato in padella è ottimo!), tenendolo un po’ al dente.

Quindi il broccolo si frulla con un cucchiaio o due d’olio d’oliva, sale, pepe o paprica a piacere (se l’avete lessato o stufato), e uno spicchio di aglione a fettine.

Io verso la polenta ( che tengo morbida) su piatti individuali, aspetto che si rassodi un po’, poi sistemo al centro la crema di broccolo. A piacere, un giro d’olio sopra.

Patate al forno con aglione e salvia

Questo è un contorno semplicissimo da preparare, ed eccezionale nel sapore.

Le patate vanno tagliate a fette piuttosto sottili, l’aglione affettato a lamelle.

Poi condisco le patate direttamente in teglia usando le mani, con olio d’oliva, sale, pepe, salvia e aglione, quindi subito in forno molto caldo finchè non appaiono dorate e croccanti.

 

Ecco qui uno spicchio d’aglio e uno spicchio d’aglione a confronto.

Un cereale senza glutine dall’Etiopia : il teff

Un amico di ritorno dall’Etiopia mi ha fatto un vero regalo : una farina di teff di ottima qualità, finissima, di un colore beige dorato, dal vago profumo di nocciola.

Il teff, coltivato in Etiopia, è un ottimo cereale senza glutine, ricco di nutrienti, e la farina che se ne ricava è necessariamente integrale perché il chicco è talmente piccolo che risulta impossibile separarne le diverse parti.

In Etiopia e in Eritrea viene utilizzato soprattutto per fare la injera, il pane fermentato che accoglie lo zighinì, piatto tradizionale con carne verdure e spezie piccanti.

Io ho provato ad utilizzare la farina di teff per fare delle semplici piadine, che si possono farcire a piacere con salse, verdure, salumi o formaggi, come si fa con le preparazioni di grano saraceno. Il sapore è delicato, il colore della farina scurisce in cottura e prende sfumature brune.

Nella versione dolce, ho preparato dei muffin ai datteri, veramente buoni, di un marrone scurissimo che sembra cioccolato.

Potete trovare la farina di teff nei negozi di alimenti biologici o etnici.

 

Piadina di teff con i broccoletti

Muffin di teff ai datteri

Piadina di teff con i broccoletti

Ingredienti (per un padellino di cm 20)

  • due cucchiai abbondanti di farina di teff
  • acqua quanto basta
  • un cucchiaio di olio d’oliva
  • un pizzico di sale alle erbe
  • un pizzico di curcuma
  • un cucchiaio di broccoletti lessati
  • un pizzico di paprica forte

In una ciotola mescolare la farina con l’acqua fino ad ottenere una pastella liscia e piuttosto fluida.

Aggiungere il sale, la curcuma e l’olio. Frullare i broccoletti con olio, aggiungere il sale e un pizzico di paprica.

Scaldare bene un padellino antiaderente velato d’olio, versare la pastella e farla cuocere da ambo i lati per qualche minuto. La piadina, molto sottile, deve risultare all’esterno croccante .

Versate la crema di broccoletti sulla piadina, che lascerete ancora un momento sul fuoco, quindi fatela scivolare sul piatto. Potete condirla a piacere con pomodori secchi, o erba cipollina fresca.

 La piadina assumerà un colore bruno, più scuro rispetto a quella con farina di saraceno, e dal sapore più dolce.

Muffin di teff ai datteri

Ingredienti per 7 piccoli muffin

  • 2 uova
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • 3 cucchiai colmi di farina di teff
  • 10 g di lievito
  • 5 cucchiai di olio di girasole
  • 3 cucchiai d’acqua
  • 4 datteri senza nocciolo
  • un pugno di mandorle tritate

Per questa ricetta ho usato una comodissima macchinetta elettrica che ho ricevuto in regalo … con l’intesa che avrei preparato muffin a gogò!  Così è andata, con farine varie … ma ora è arrivato il momento di sperimentare con il teff…

Si sbattono le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, poi si aggiunge la farina setacciata e il lievito, quindi si incorpora l’olio e infine l’acqua.

Dopo aver amalgamato molto bene, si aggiungono i datteri tagliati a pezzetti e le mandorle tritate.

Il composto, che sarà piuttosto fluido, è pronto per essere versato negli stampini della piastra … 9 minuti di cottura e i muffin sono pronti!

Ricordi culinari friulani

Dalla gita in Friuli mi era rimasta la curiosità per uno dei piatti locali più caratteristici : il frico, un piatto semplice e saporito simile al rosti trentino, poiché prevede come ingrediente principale le patate grattugiate e cotte in padella.

Nel frico in più ci sono le cipolle e soprattutto il Montasio, formaggio tipico friulano.

I miei amici l’avevano mangiato e apprezzato … io ho aspettato di tornare a casa, per documentarmi e poi provare.

La questione era : come posso fare un buon frico senza lattosio?

La risposta viene dal Consorzio per la tutela del formaggio Montasio che nel suo sito afferma : ”Il Montasio a 60 gg di stagionatura è semplicemente privo di lattosio e quindi adatto anche alle persone intolleranti a questo zucchero.” www.montasio.com

Bene! Io però mi diverto anche ad esplorare, così ho provato a preparare il frico in due versioni : col Montasio e col Parmigiano. Lo trovate nel prossimo post.

Il frico a modo mio

Il frico a modo mio

Frico senza lattosio

Ingredienti per due piccole porzioni ( come le vedete)

  • una patata grande
  • una cipolla bianca media
  • una tazza di parmigiano grattugiato
  • una tazza di Montasio a pezzettini
  • sale, pepe

Sbucciata la patata, l’ho tagliata in due e grattugiata.

( Io uso un piccolo aggeggio elettrico molto comodo per tutte le verdure). Ho suddiviso la patata in due ciotole, dove ho aggiunto la cipolla, anche questa metà e metà.

In una ciotola ho quindi aggiunto il Montasio a pezzetti, sale e pepe, nell’altra il parmigiano, pochissimo sale e pepe, mescolando poi bene il tutto.

Ho messo sul fuoco due padellini dal fondo spesso, appena velati d’olio. Una volta caldi, ho sistemato il preparato in modo da coprire bene tutta la superficie senza lasciare buchi. Abbassato il fuoco al minimo,  ho lasciato cuocere coperto una decina di minuti, poi ho verificato se il frico si era compattato e asciugato, quindi l’ho girato come per una frittata e fatto cuocere altri 10 minuti.

Il frico è pronto quando appare ben dorato da entrambe le parti.

Commenti corali di chi l’ha assaggiato: col Montasio è più morbido e dolce, con il Parmigiano è più croccante e saporito.

Può andar bene come antipasto, se lo fate piccolino come il mio … altrimenti è un secondo piatto assai ricco!

Non vi resta che provare!

Un menu del primo autunno per gli amici friulani

Un ricco menu vegetariano

Cereali, legumi,ortaggi e tanta frutta, distribuiti in un menu che festeggia l’arrivo dell’autunno : un antipasto cremoso, un piatto unico centrale e un dessert con formaggio naturalmente senza lattosio.

Crostini con salsa di avocado e cannellini

Riso con lenticchie e radicchio su crema di broccolo speziata

Cestini di parmigiano con uva, pere e noci

Potete trovare le ricette nel libro e qui nel blog