Nello stile sobrio della cucina di Patrizia, ecco un primo piatto completo, gustoso e ricco di nutrienti, seguito da un dessert agli agrumi, tipicamente invernale.
Riso con lenticchie e radicchio su crema di broccolo speziata
Nello stile sobrio della cucina di Patrizia, ecco un primo piatto completo, gustoso e ricco di nutrienti, seguito da un dessert agli agrumi, tipicamente invernale.
Riso con lenticchie e radicchio su crema di broccolo speziata
Cuocere il risotto con brodo, sale, pepe, erbe aromatiche. Quasi a fine cottura unire le lenticchie e qualche foglia di radicchio tagliata sottile.
Lessare il broccolo e frullarlo con olio, brodo, sale pepe e curry.
Versare la crema nei piatti, quindi sistemare il risotto con l’aiuto di un coppa pasta, completare con una cimetta di broccolo e un po’ di paprica per il colore.
Ingredienti per 6 gelatine individuali
Scaldare il succo in un pentolino con un po’ di zucchero.
Immergere i fogli di gelatina in acqua fredda, poi strizzarli e unirli al liquido caldo.
Mettere la pellicola negli stampini, se sono rigidi.
Un paio d’ore in frigo e le gelatine sono pronte.
Cari lettori, quest’anno per le feste vi ho proprio abbandonato! Eppure avevo a disposizione le ottime proposte della nostra amica Auretta… è andata così! Tra festeggiamenti e malanni invernali, non mi è rimasto tempo per il blog…
Beh, troverete tutto adesso, del tutto fuori tempo… ma anche no! Le ricette che leggerete vanno bene per tutto l’inverno, feste o non feste.
Certo, l’intero menu è piuttosto impegnativo… in anticipo per il prossimo anno?
Auretta ci regala un menu completissimo e succulento!
Ha rivisto per noi un suo classico, apparso tempo fa sul Corriere di Romagna in uno speciale sulla cucina delle grandi feste.
“Ho pensato di fare i pochi cambiamenti necessari per rendere le ricette adatte a celiaci e intolleranti al lattosio. Forse saranno un po’ complesse, ma in fondo per le grandi feste si fanno sforzi maggiori in cucina … e nulla sarà mai complicato come il famoso tacchino del Ringraziamento (che a volte si replica per Natale), per non parlare di tutto ciò che lo accompagna …
Ecco quindi il menu per Natale, o per Capodanno, alla maniera di Auretta …
Antipasto di radicchio e zucca “in saor”
Zuppa di porcini con le castagne
Tagliatelle di castagne al profumo d’arancia
Involtini di verza alle lenticchie con vellutata di sedano rapa
Versione vegana delle famose “sarde in saor”, cioè marinate, uno dei piatti più conosciuti della cucina veneziana. Nato per conservare più a lungo le sarde senza metterle sotto sale, è simile anche alle sarde marinate che si fanno in Romagna.
Piatto che unisce la tradizione romagnola della zucca da fetta e quella veneta del radicchio.
Ingredienti
Lavare il radicchio e tagliarlo in quarti, sbucciare la zucca e tagliarla a fette di ½ cm di spessore.
In una padella mettere due cucchiai di olio e cuocervi il radicchio fino a quando sia morbido, regolare di sale; pulire la padella e in altri due cucchiai di olio soffriggere le fette di zucca facendole dorare da ambedue i lati, regolare di sale e mettere da parte le verdure. Nella stessa padella, senza aggiungere olio, mettere a tostare i pinoli per due minuti, aggiungere l’uvetta e dopo altri due minuti aggiungere le cipolle affettate, salare e far stufare fino a quando risulteranno morbide e trasparenti, insaporire con una macinata di pepe, aggiungere lo zucchero, mescolare e poi aggiungere l’aceto e sfumare a fuoco vivace.
Preparare due recipienti di vetro o ceramica col coperchio, dividere a metà le cipolle.
Disporre il radicchio in uno dei due recipienti, a strati alternati con la metà della cipolla, avendo cura di iniziare e terminare con la cipolla stessa. Nel secondo recipiente fare la stessa cosa con la zucca alternata alle cipolle.
Chiudere i recipienti e tenerli in fresco per almeno un giorno.
Al momento di servire in tavola, comporre sul piatto di ciascun commensale una parte di radicchio e una di zucca. Oppure, se preferite, mettete in tavola le due terrine e ogni commensale si servirà a piacere.
Gustosa zuppa che unisce due prodotti d’eccellenza dell’Appennino, i porcini e le castagne, combinando insieme con armonia il dolce della castagna e il sapore intenso dei funghi.
Ingredienti
Sbucciare e lavare le patate e tagliarle a cubetti, pulire i funghi e tagliarli grossolanamente.
Bollire le castagne in acqua per mezz’ora, poi sbucciarle ed eliminare accuratamente la pellicina interna cercando di lasciare interi i frutti.
Fare un soffritto con poco olio e la cipolla tritata, aggiungere il rosmarino, l’alloro, gli spicchi d’aglio schiacciati in camicia, le castagne e le patate. Mescolare, salare e stufare col tegame coperto fino a quando non si sia asciugato il liquido di vegetazione.
A questo punto aggiungere i funghi, regolare di sale e continuare la cottura per qualche minuto, quindi eliminare gli spicchi d’aglio, versare il brodo e continuare a cuocere fino a quando le patate risultino morbide.
Spegnere il fuoco, aggiungere la maggiorana tritata, versare nella zuppiera e lasciar riposare qualche minuto col coperchio prima di servire.
Se qualcuno lo gradisce si potrà mettere la zuppa in tavola accompagnata con parmigiano stagionato.
La farina di castagne con cui si poteva “tagliare” la farina di frumento, piuttosto rara nelle parti più alte dell’Appennino tosco-romagnolo, era una benedizione durante l’inverno, per fare pasta e pane.
Qui si sostituisce la farina di frumento con quella di riso e mais. Il risultato è una pasta dal gusto saporito che si accontenta di prodotti semplici e poco costosi per il condimento. Perciò la propongo con un semplice soffritto di scalogno romagnolo con rosmarino e pinoli, profumato con la buccia d’ arancia che lo trasforma in un piatto semplice, ma originale.
Per la pasta
Per il condimento
Setacciare insieme le farine sulla spianatoia, fare la fontana, aggiungere le uova e impastare a lungo per ottenere un impasto morbido ed elastico. Far riposare per almeno mezz’ora.
Nel frattempo affettare sottilmente gli scalogni, prendere solo la parte arancione della buccia dell’arancia e affettarla in sottili bastoncini, tritare finemente gli aghi di rosmarino.
Riprendere la pasta, tirare una sfoglia sottile e tagliare le tagliatelle.
In una padella adatta a spadellare la pasta mettere alcuni cucchiai d’olio, tostare i pinoli, aggiungere lo scalogno e il rosmarino e cuocere a fuoco vivace, intanto cuocere al dente in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolare e aggiungere al sugo di scalogno, mescolare velocemente aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta se risulta troppo asciutto, spegnere il fuoco, aggiungere la buccia d’arancia, mescolare ancora una volta e servire immediatamente.
Versione vegana dei classici involtini di verza, in cui il tradizionale ripieno di carne di maiale viene sostituito dalle natalizie e “portafortuna” lenticchie, ricche di proteine e ferro.
Ingredienti
Per gli involtini
Per la vellutata
Lavare le foglie di verza e lessare in abbondante acqua salata per 3 minuti, lavare le lenticchie e lessare al dente in acqua salata, scolare e far raffreddare. Lessare in acqua salata anche la patata e schiacciarla ancora calda con lo schiacciapatate.
Pulire il sedano rapa, tagliarlo a pezzi e lessare in acqua salata, scolare, tenere da parte l’acqua di cottura e frullarlo per ottenere una purea.
Fare un soffritto con cipolla, carota e sedano tritati in due cucchiai d’olio, aggiungere le lenticchie, mescolare, regolare di sale e aggiungere un pizzico di peperoncino, cuocere per qualche minuto, aggiungere le foglie di alloro e il vino rosso, sfumare a fuoco vivace, aggiungere la curcuma, la paprica e il cumino, continuare la cottura fino a quando tutto il liquido sia consumato. Eliminare l’alloro, versare in una terrina, aggiungere la patata e il prezzemolo, regolare di sale e mescolare accuratamente.
Prendere le foglie di verza lessate, asciugarle con la carta panno, distribuirvi il composto di lenticchie, arrotolare e chiudere ad involtino ripiegando prima verso il centro i lembi esterni e poi arrotolando la foglia su se stessa, cominciando dall’attaccatura del gambo. In una terrina da forno in ceramica versare un filo d’olio e disporvi gli involtini, versarvi mezzo bicchiere di brodo e mettere in forno caldo a cuocere a 180° fino a quando il brodo sia consumato. Tenere in caldo.
Ora preparare una salsa besciamella; in un tegame tostare la farina in tre cucchiai d’olio, versarvi un bicchiere di brodo e uno di acqua di cottura del sedano, aggiungere una foglia di alloro e una grattata di noce moscata, regolare di sale e continuare la cottura fino a quando sarà densa al punto giusto, aggiungere la purea di sedano, eliminare la foglia di alloro e aggiungere una macinata di pepe.
Preparate i piatti individuali versando su ciascuno un mestolino di vellutata di sedano a specchio, e disponendo sopra due involtini. Servire a parte, in una salsiera, la restante vellutata.
Colorata e profumata, permette una digressione etnica attraverso l’uso di frutti esotici (quindi destagionalizzati), che a Natale si trovano abbastanza facilmente e non disturbano la tradizione.
Si potrà servire come insalata per interrompere le portate fra il primo ed il secondo, oppure come secondo antipasto.
Ingredienti
Pulire e affettare la papaya, il pomodoro e l’avocado, tagliare ad anelli la cipolla, a cubetti l’ananas, lavare la lattuga, pelare a vivo un’arancia.
Nel bicchiere del frullatore ad immersione versare il succo di lime e della seconda arancia, l’olio, il sale, una macinata di pepe bianco, un pizzico di paprica ed emulsionare.
Su un vassoio rettangolare o quadrato preparare un letto di foglie di lattuga e sopra disporre tutta la frutta e le verdure disponendole in file diagonali ed alternate, in modo da ottenere un bell’effetto cromatico. Nappare con l’emulsione e servire.