dalla cucina di Maria Vittoria… 
Merende del secolo scorso
Quando ero scolara alle elementari a volte, prima della scuola, passavo dal fornaio e mi compravo “le cotognatine” : mattonelline di cotognata incartate nella pellicola, che mangiavo poi a merenda con il pane portato da casa. Buonissime! (Come del resto erano buonissimi i mattoncini di surrogato di cioccolato avvolti nella stagnola: una sorta di sbriciolato di nocciole in un impasto di carrube).
Qui vi propongo una meravigliosa ricetta di mia suocera, che fino a poco tempo fa preparava la cotognata per tutti noi. La sua ricetta prevede di utilizzare la polpa delle cotogne per farne cotognata a pasta dura, e i succhi che rimangono nell’acqua di cottura per la gelatina.
Ingredienti
- 1 Kg di mele cotogne ( dosi per un piatto da portata di cotognata e un vasetto di gelatina)
- zucchero
Lavare le mele (che devono essere ben mature), togliere il torsolo ma non la buccia, tagliarle a spicchi e metterle in una casseruola larga e bassa ricoperte d’acqua. Far bollire a fuoco dolce finché sono morbide, ma non sfatte. Versarle in un colino fitto e raccogliere la loro acqua conservandola a parte ( servirà per la gelatina di cotogne), quindi passarle al passaverdura e pesarle.
Fare un caramello con lo zucchero (poco più di metà peso delle mele passate), versarlo nella casseruola con la polpa delle mele, mescolare e rimettere sul fuoco a bagnomaria, cuocendo a fiamma bassa. Continuare a mescolare con cura con una spatola di legno finché il composto, di color rosso mattone scuro, non si stacca dal tegame.
Ancora caldo, versatelo in un largo piatto fondo e lasciate riposare fino al giorno dopo.
Potrete poi tagliare la cotognata a vostro gusto, a quadrotti o con le formine, e servirla a colazione o a merenda, col pane o fette biscottate senza glutine. Come dessert col croccante di cioccolato o con fettine sottilissime di mela verde con la buccia, spolverate di zucchero a velo.
Quella che non utilizzerete subito si può conservare per moltissimo tempo in un recipiente di vetro.