I libri che amiamo 2

Intermezzo sulla lettura

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In questa seconda puntata dedicata alla lettura vi presento tre libri che ho con me dalla fine degli anni ’70.

  1. Liliana Buonfino, La cucina integrale, Oscar Mondadori 1977
    Prima edizione Mondadori, sempre del 1977
  2. Huguette Couffignal, La cucina povera, BUR 1976
    Uscito per la prima volta in Italia nel 1974. Prima edizione francese per Robert Morel Editeur nel 1970.
  3. Robert Carrier, Grandi piatti del mondo, Oscar Mondadori 1979.
    Prima edizione italiana 1965, subito seguita all’edizione inglese, sempre del 1965.

Tre libri diversissimi, o meglio, diversissimi i primi due dal terzo, uscito la prima volta in Italia nel 1965.
In quei pochi anni, neanche un decennio, anche i libri di cucina prendono evidentemente strade nuove

Il libro di Robert Carrier, un signore inglese innamorato soprattutto della cucina francese, fa coppia con quello stupendo manuale che ho già celebrato nella prima puntata, il Sansoni ormai introvabile del 1966. Cucina ricca di burro, di soffritti, di salse; preparazioni impegnative ed elaborate, dosi massicce di tutto. Cose d’altri tempi, che si rileggono quasi come un romanzo di costume.

Eppure, di questi libri continua ad affascinarmi il taglio didattico, di chi ti prende per mano e ti dà le informazioni e le istruzioni di base. Poi te la devi cavare da solo (devi cucinare, non ci piove), ma i dati di conoscenza non ti mancano, (se hai studiato).

Dato che sono una maestra ( forse dovrei dire ex, ma non si finisce mai di appassionarsi alle faccende dell’apprendimento), mi piace proprio trovare nei manuali esattamente quel che devono dare : istruzioni chiare, e poche ciacole.

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L’intento degli altri due libri, direi in sintonia con le atmosfere culturali degli anni ’70, non è tanto di insegnare a fare, quanto piuttosto di informare per convincere. In questo caso, a favore di un’alimentazione salutista, che valorizza (facendoti sentire in colpa) i piatti poveri delle tradizioni contadine in tutto il mondo.

Li considero (limitatamente alla mia biblioteca, naturalmente) i capostipiti di tutto il filone macrobiotico, vegetariano, salutista, che in anni più recenti si collega al recupero delle tradizioni e dei prodotti locali, incrociando il benessere del singolo con quello delle agricolture e delle economie.
Rileggendoli oggi, vi ho felicemente trovato molte ricette che fanno al caso nostro: in giro per il mondo si trovano svariati cereali senza glutine, e cucine che proprio non usano il latte, né vaccino, né caprino.

Alla prossima puntata!

IMG_5164Bibliografia culinaria

I libri che amiamo

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