La farina di castagne con cui si poteva “tagliare” la farina di frumento, piuttosto rara nelle parti più alte dell’Appennino tosco-romagnolo, era una benedizione durante l’inverno, per fare pasta e pane.
Qui si sostituisce la farina di frumento con quella di riso e mais. Il risultato è una pasta dal gusto saporito che si accontenta di prodotti semplici e poco costosi per il condimento. Perciò la propongo con un semplice soffritto di scalogno romagnolo con rosmarino e pinoli, profumato con la buccia d’ arancia che lo trasforma in un piatto semplice, ma originale.
Per la pasta
- 200 g di farina di castagne
- 100 g di farina di riso
- 100 g di farina “fioretto” di mais
- 4 uova
Per il condimento
- 300 g di scalogno di Romagna
- 50 g di pinoli
- la buccia di un’arancia biologica
- qualche rametto di rosmarino
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
Setacciare insieme le farine sulla spianatoia, fare la fontana, aggiungere le uova e impastare a lungo per ottenere un impasto morbido ed elastico. Far riposare per almeno mezz’ora.
Nel frattempo affettare sottilmente gli scalogni, prendere solo la parte arancione della buccia dell’arancia e affettarla in sottili bastoncini, tritare finemente gli aghi di rosmarino.
Riprendere la pasta, tirare una sfoglia sottile e tagliare le tagliatelle.
In una padella adatta a spadellare la pasta mettere alcuni cucchiai d’olio, tostare i pinoli, aggiungere lo scalogno e il rosmarino e cuocere a fuoco vivace, intanto cuocere al dente in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolare e aggiungere al sugo di scalogno, mescolare velocemente aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta se risulta troppo asciutto, spegnere il fuoco, aggiungere la buccia d’arancia, mescolare ancora una volta e servire immediatamente.